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  • Aggregazione territoriale Alto e Medio Sannio, il progetto prende corpo

    Aggregazione territoriale Alto e Medio Sannio:  Agnone, Frosolone e Trivento presentano l’iniziativa.

    Martedì 15 aprile, presso il Centro polifunzionale di Trivento, saranno spiegati i contenuti del protocollo d’intesa approvato dai tre Comuni più popolosi dell’area vasta individuata. Invitati i Sindaci della Diocesi triventina, il Vescovo mons. Scotti ed il Presidente Frattura.

     

    “L’area di riferimento è il territorio della Diocesi di Trivento, ma non si escludono ulteriori allargamenti”. Gli amministratori di Agnone, Frosolone e Trivento sono convinti:  la strada per il futuro è l’aggregazione territoriale dei comuni dell’Alto e Medio Sannio. La via scelta per innescare il processo è stata quella di un protocollo d’intesa già approvato dai Consigli comunali dei tre centri più grandi: un segnale forte lanciato agli altri Sindaci del territorio.

    Quaranta municipi – nove appartenenti alla Provincia di Chieti, dodici a quella di Campobasso e diciannove a quella di Isernia – per 38.000 abitanti in totale, forniscono una massa critica sufficiente e indispensabile per poter parlare di qualunque serio processo di programmazione territoriale.

    Proprio per presentare i contenuti dell’accordo intercomunale, foriero di una svolta storica per i territori interni fra  Sangro e Trigno, è stata convocata a Trivento, per Martedì pomeriggio alle 17.00 presso il Centro Polifiunzionale, una iniziativa pubblica rivolta soprattutto agli amministratori dei comuni appartenenti alla Diocesi triventina.

    Si propone dunque l’aggregazione di un territorio omogeneo per storia, cultura e orografia – afflitto da decenni dalle medesime problematiche – come  strada obbligata per l’inversione di tendenza allo spopolamento e al depauperamento complessivo. Una strada da intraprendere opportunamente proprio in questo momento storico di ripensamento degli Enti territoriali a livello nazionale.

    Senza anticipare troppo l’illustrazione dei contenuti  dell’iniziativa, si può dire che gli obiettivi di fondo del protocollo d’intesa -sottoscritto dopo oltre un anno di lavoro – si muovono sinteticamente nei seguenti ambiti:

    –          Programmazione fondi dell’Unione europea. Nell’ambito di una progettazione comune dell’area vasta individuata, si tenderà ad attirare le risorse specifiche destinate alle aree interne fra il 2014 e il 2020 soprattutto proponendosi, secondo le linee guida nazionali, come ambito nel quale realizzare il  “Progetto Prototipo” territoriale unico per ogni Regione.

    –          Riassetto del governo del territorio. All’interno della riforma delle Provincie e delle attuali disposizioni normative tendenti alla creazione di aree omogenee, si propone la scelta più naturale di “ri-aggregazione” di territori storicamente e orograficamente omogenei oggi appartenenti a due Regioni e almeno a tre Province diverse. Tra le cose da costruire vi è naturalmente, ma non solo, l’esercizio associato di funzioni e servizi.

    –          Expo 2015. Nell’ambito di questa nuova visione  il territorio si doterà di un’ immagine coerente con la propria storia e le proprie risorse così da potersi presentare con un format unico alla importantissima manifestazione mondiale di Milano all’interno della partecipazione della Regione Molise.

    All’incontro di Trivento,  che vedrà l’auspicata partecipazione del Presidente della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura, ha dato la propria convinta adesione il Vescovo mons. Domenico Scotti e sono stati invitati l’Anci, i Consiglieri Regionali e diversi amministratori a vari livelli di Abruzzo e Molise .

    Invertire la tendenza allo spopolamento, fornire una reale, nuova, prospettiva di futuro, produrre economia, attirare finanziamenti e investimenti privati. Su queste linee, Martedì prossimo, i tre maggiori comuni della Diocesi di Trivento si misureranno con i colleghi degli altri centri – in attesa di coinvolgere il settore privato e associativo – certi della comune coscienza che “o si vivrà insieme o, divisi, si morirà”.

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