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  • Antibiotici nei fiumi, colpa degli allevamenti intensivi: un motivo in più per magiare solo selvaggina

    Antibiotici nei fiumi, colpa degli allevamenti intensivi: un motivo in più per magiare solo selvaggina.

    I campionamenti sono stati eseguiti in ventinove fiumi e canali irrigui di dieci Paesi europei. Quel cocktail di prodotti agro-chimici e farmaceutici finisce sulle nostre tavole.  La caccia è l’alternativa etica, salutare ed ecocompatibile all’allevamento.

    (ANSA) – ROMA, 29 NOV – Nuove analisi di Greenpeace rivelano la presenza di numerosi pesticidi e antibiotici nei corsi d’acqua superficiali che scorrono in aree ad elevata presenza di allevamenti intensivi. I campionamenti sono stati eseguiti in ventinove fiumi e canali irrigui di dieci Paesi europei e i risultati sono stati pubblicati giovedì nel nuovo rapporto dell’associazione ambientalista “Il costo nascosto della carne“.

    Gli antibiotici sono stati trovati in oltre due terzi dei campioni analizzati e questa presenza costante potrebbe contribuire alla diffusione di batteri resistenti agli antibiotici stessi. La metà dei campioni esaminati conteneva livelli di nitrati superiori alla soglia considerata sicura per gli organismi acquatici più vulnerabili, anche se le concentrazioni erano inferiori al limite Ue di 50 mg per litro oltre il quale i governi devono intervenire per proteggere fiumi, laghi e vita acquatica. In tutti i campioni sono stati trovati residui di pesticidi: 104 in totale, di cui 28 ormai vietati in Ue.

    In Italia i campionamenti sono stati effettuati in Lombardia, regione dove si concentra oltre la metà della popolazione nazionale di suini. In particolare nel campione raccolto in provincia di Brescia sono stati trovati 11 diversi tipi di farmaci, 7 dei quali antibiotici: il numero più alto trovato in un singolo campione di tutta l’indagine. (ANSA).

    «Attraverso l’allevamento intensivo farmaci ad uso veterinario e pesticidi finiscono nell’ambiente e nei corsi d’acqua, formando veri e propri “cocktail” di sostanze che danneggiano i nostri delicati ecosistemi. – spiegano da Greenpeace – Il risultato è quello che purtroppo si può immaginare: i nostri fiumi contengono un cocktail di prodotti agro-chimici e farmaceutici. Le possibili conseguenze sono preoccupanti: le probabilità che aumenti la resistenza agli antibiotici, la minaccia per diverse specie rappresentata dalla presenza di pesticidi e la crescita delle fioriture algali causata da una eccessiva presenza di nutrienti. Inoltre non siamo ancora in grado di valutare adeguatamente gli impatti complessivi causati dalle miscele – potenzialmente pericolose – formate da vari inquinanti presenti nei nostri ecosistemi.

    a cura di Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

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