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  • Appello a Magnacca e Di Lizia per la riunificazione di Abruzzo e Molise

    CASTIGLIONE MESSER MARINO -Pubblichiamo, di seguito, la lettera aperta di Fabio Mucilli, originario di Castiglione Messer Marino, indirizzata ai due candidati sindaco Emilio Di Lizia e Felice Magnacca.

    Caro direttore,
    ho sempre ritenuto che le i momenti elettorali siano occasioni importanti per mettere al centro del dibattito politico temi che altrimenti non entrerebbero nell’agenda politica (e non già che l’attività politica vada usata meramente per fini elettorali).
    Voglio cogliere quindi anche stavolta l’occasione per fare un invito ai candidati sindaci Emilio Di Lizia e Felice Magnacca: si impegnino ad avviare nel prossimo Consiglio comunale  il procedimento previsto dall’art. 132 della Costituzione per la riunificazione di Abruzzo e Molise.
    Lo so già, si dirà che le urgenze sono ben altre: la viabilità al collasso, i disagi dovuti alla sempre maggiore carenza di servizi (quelli sanitari in primis) e l’elenco potrebbe essere assai  lungo.
    Ma la questione è proprio questa: se non si accende un faro sull’Alto Vastese e sull’Alto Molise, dimostrando che si vuole fare sul serio, affondando le questioni alla radice, a partire delle inefficienze e dagli enormi costi di istituzioni regionali ormai pressoché unanimemente riconosciute come inadeguate, non c’è via d’uscita (ed i fatti, aimè, lo dimostrano ampiamente).
    Ed è l’unico modo per porre all’attenzione della classe politica che le Aree Interne non sono un costo per la collettività, ma che piuttosto, se vengono messe in condizione di farlo, possono diventare un’opportunità importante per la collettività intera, sia dal punto di vista della tutela del territorio e del paesaggio, che della sua valorizzazione, anche dal punto di vista economico.
    Perché questo accada occorre però  affrontare le questioni alle dimensioni proprie, facendo  ciascuno la propria parte, a tutti i livelli, ma senza pensare in alcun modo che si possano risolvere i problemi ognuno da sé, all’interno dei propri recinti.

    Fabio Mucilli

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