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  • Azzeramento fondi per l’editoria, Federico: «Bisogna tutelare i giornalisti, non gli editori amici dei politici»

    «L’azzeramento dei fondi per l’editoria e l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti sono alcune delle battaglie, insieme al taglio ai costi della politica e al ‘Parlamento pulito’, dalle quali è nato il MoVimento 5 Stelle. Erano i tempi dei V-day e tutti coloro che si sono avvicinati al MoVimento negli anni successivi hanno condiviso quelle battaglie. Oggi che siamo Governo del Paese possiamo raggiungere ciascuno di quegli obbiettivi e l’abolizione dei vecchi vitalizi agli ex Parlamentari, con ricalcolo dal sistema retributivo a quello contributivo, è un traguardo già raggiunto. Nella manovra è già previsto un taglio progressivo fino ad azzeramento, dei finanziamenti diretti ai giornali di partito, di associazioni o “parrocchiali”».

    Così il parlamentare molisano Antonio Federico in un post su facebook, destinato a riaccendere le polemiche innescate, nei giorni scorsi, dal consigliere regionale Andrea Greco sempre in merito all’azzeramento dei fondi all’editoria.

    «I grandi quotidiani cartacei non avevano già accesso a questi fondi, – continua l’onorevole Federico – così come tanti quotidiani locali, peraltro regolamentati anche da altre leggi di valenza regionale. C’è poi il fondo per il pluralismo dell’informazione di recente assegnazione. Dobbiamo però lavorare su una riforma del settore a tutti i livelli che metta al centro i giornalisti e non gli editori, che tuteli la libertà di stampa e che elimini quegli odiosi legami che talvolta si presentano tra politica, editori e grandi lobby. È ovvio che non è mai possibile generalizzare, in questo caso poi non lo è ancor di più. Ma dobbiamo essere vicini a quei ragazzi all’interno delle redazioni che, nonostante entusiasmo e professionalità, devono pregare ogni mese affinché siano puntuali accredito degli stipendi e versamenti all’Inpgi (quando previsti). È una questione di dignità. Gli strumenti attuali non sono riusciti a risolvere certe storture, per questo tutto il sistema deve essere rimesso in discussione, senza tabù. Ma la dignità del lavoro, quella è sacra sempre. Come è sacra la professionalità di chi lavora con passione e serietà. Sempre. Ai tempi dell’università sono stato rappresentante degli studenti, eletto in una lista indipendente che aveva come slogan una massima attribuita a Voltaire: “Non sono d’accordo con quello che dici, ma lotterò fino alla morte affinché tu possa dirlo”. Ci credevo allora e ci credo ancor di più oggi che sono un portavoce dei cittadini all’interno della Camera dei Deputati della Repubblica italiana».

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