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  • Bandiera Ue sfrattata dal Municipio, il caso finisce in Prefettura

    SCHIAVI DI ABRUZZO – La bandiera dell’Europa “sfrattata” dalla facciata del Municipio per fare spazio a bandierine di ditte private che operano nel settore dell’eolico. Il caso, sollevato dal consigliere comunale Luca Ninni, finisce in Prefettura. 

    Non è una polemica strumentale sollevata dal solito grillino, ma forse è davvero una notizia se è vero, come è vero, che diverse testate on line l’hanno rilanciata e anche il blasonato quotidiano abruzzese Il Centro, nell’edizione di oggi, si dedica all’argomento (foto in basso, ndr).

    E oltre ad essere una notizia, quanto avvenuto a Schiavi di Abruzzo è un fatto grave.

    Ieri le ditte Enercon e Floew che gestiscono la locale centrale eolica hanno organizzato la Festa del vento, per far capire ai bambini delle scuole quanto è importante l’energia alternativa da fonti rinnovabili. Centinaia gli alunni che hanno preso parte all’evento che è stato però preceduto dalle polemiche circa il caso bandierine.

    Il Comune di Schiavi ha dato il patrocinio alla festa e questo è stato ritenuto sufficiente per commettere alcuni abusi, come ad esempio l’affissione delle bandierina pubblicitarie dell’evento all’interno del monumento ai caduti e addirittura la rimozione della bandiera dell’Europa dalla facciata del Municipio per fare spazio a quelli che il consigliere Ninni ha definito «gli stracci dei signori del vento».

    Ovviamente il caso ha innescato un dibattito in paese. A chi si è scandalizzato per un gesto inaudito fanno da contro altare coloro secondo i quali si tratta solo di una sterile polemica politica contro il sindaco Luciano Piluso.

    Solo per dovere di cronaca ricordiamo che nei mesi scorsi il vicepresidente nazionale di CasaPound, Simone Di Stefano, è stato condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di una multa di cento euro in relazione al presunto furto della bandiera dell’Ue.

    In realtà Di Stefano si era reso protagonista di un blitz contro la sede dell’Unione europea a Roma  durante il quale aveva tentato di sostituire la bandiera dell’Europa con un tricolore italiano. Il vicepresidente di Casa Pound venne accusato di furto aggravato e condannato.

    A Schiavi il Municipio non è stato assaltato, né fatto oggetto di blitz, perché evidentemente il sindaco o chi per lui ha dato l’ok ai signori del vento, ma è stato realizzato quello che l’attivista di estrema destra aveva tentato di fare e cioè  sostituire la bandiera dell’Europa non però con un tricolore italiano, bensì con delle bandierine pubblicitarie di ditte private. Probabilmente ancor più grave.

    Polemiche a parte, il caso è arrivato negli uffici della Prefettura, su segnalazione dello stesso consigliere Ninni e non è escluso, a questo punto, viste le analogie con il caso dell’attivista di Casa Pound, che anche la Procura possa interessi della vicenda.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    bandiera sul centro

     

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