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  • Il calvario del piccolo Manuel raccontato dal papà, tra malasanità e cure interrotte

    POGGIO SANNITA – Mai prendersi gioco dei bambini, recitava un vecchio adagio. Se a poi a farlo è chi è preposto a rendere un servizio sancito dalla Costituzione, allora il fatto diventa di una gravità inaudita. E’ questa la storia di Manuel, un bambino di dieci anni, residente a Poggio Sannita e costretto a vivere sulla sedia a rotelle dalla nascita, complice un caso di malasanità riconosciuto dalla giustizia. Affetto da tetraparesi spastica, Manuel ha bisogno di sottoporsi a cure fisioterapiche per evitare che il suo stato di salute, già precario, non peggiori. Fino a poco tempo fa Manuel, sorriso da furbetto, grande appassionato di musica, suona a orecchio armonica e pianola, accompagnato dai suoi genitori si recava all’ospedale di Agnone dove si sottoponeva a fisioterapia. Un servizio capace di alleviare il calvario della malattia interrotto bruscamente dall’Asrem per via dei tagli alla sanità pubblica. (continua sul prossimo numero de l’Eco del l’Alto Molise – Vastese cartaceo in uscita a fine mese) 

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