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  • Cancellare le zone assegnate e aprire le cinofile: la “rivoluzione” per contenere l’emergenza cinghiali

    Cancellare le zone assegnate e aprire le cinofile: la rivoluzione per contenere l’emergenza cinghiali.

    E’ quanto emerso nel corso di una riunione tenuta a Pescara alla presenza delle associazioni agricole.

    Si è tenuto nei giorni scorsi a Pescara, nella sala D’Ascanio del Palazzo del Consiglio regionale, l’incontro sull’emergenza cinghiali promosso dal Presidente della Commissione Agricoltura, Antonio Innaurato. All’incontro, organizzato d’intesa con gli Assessori regionali Dino Pepe e Lorenzo Berardinetti, quali componenti della giunta interessati nelle politiche di programmazione e gestione della fauna e del territorio regionale, sono stati invitati le Province, gli Atc (Ambito Territoriali caccia), la Polizia provinciale, le Organizzazioni degli agricoltori, l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) in rappresentanza dei Comuni abruzzesi e l’Uncem Abruzzo (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani).

    Al termine dei lavori sono stati fissati i principali punti sui quali tutti i partecipanti hanno trovato una piena condivisione e sui quali si prevede un impegno immediato sia da parte delle istituzioni regionali, sia da parte dei soggetti interessati:

    1 – richiesta alla Commissione Europea di deroga all’applicazione del de minimis per i danni da fauna selvatica pagando i danni accertatati al 100% e con una richiesta semplificata;

    2 – intervenire sulle regole di prelievo e abbattimento dei cinghiali al fine di ridurre la spesa di indennizzo dei danni;

    3 – dotare gli agricoltori di chiusini per la cattura dei cinghiali (almeno un chiusino ogni 50 ettari di terreno coltivato);

    4 – revisione del regolamento regionale anche riferito al periodo di caccia, alla composizione delle squadre e delle mini-braccate;

    5 – maggiore flessibilità territoriale degli Atc e collaborazione tra essi;

    6 – maggiore collaborazione tra le forze di Polizia provinciale anche attraverso convenzioni;

    7 – riduzione delle aree cinofile e di ripopolamento e cattura, in special modo dove vi è la presenza di aree protette;

    8 – eliminare l’assegnazione delle zone e tornare al vecchio metodo;

    9 – prevedere la possibilità di recuperare i giorni di divieto di caccia causa neve;

    10 – consentire a tutte le Guardie provinciali di esercitare il selecontrollo su tutto il territorio regionale.

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