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  • Caracciolo: 22 sindaci abbattono barriere geografiche a tutela dell’ospedale

    AGNONE. Lunedì 23 febbraio può essere considerata una data epocale nella storia del nostro territorio. Nell’ambito di un Consiglio comunale straordinario dedicato alle sorti dell’ospedale S. Francesco Caracciolo, l’Amministrazione Comunale di Agnone è riuscita a coagulare gli interessi dei comuni dell’Alto­Medio Sannio e dell’ Alto Vastese. Per la prima volta, un confine fra due regioni è stato idealmente “abbattuto” per un intervento dal basso, dagli stessi territori che vivono ogni giorno le difficoltà di essere “periferici”. Lo afferma in una nota stampa, Giuseppe Attademo, assessore comunale di Agnone con delega alla Sanità.

    “Grazie alla tenacia e all’impegno profuso dall’Amministrazione Comunale (insieme ai comitati civici), i sindaci di 22 comuni molisani e abruzzesi, gravitanti per l’assistenza ospedaliera sul S. Francesco Caracciolo – prosegue Attademo – hanno fatto fronte comune sottoscrivendo l’ APPELLO PER MANTENIMENTO DELL’ OSPEDALE DI AGNONE QUALE PRESIDIO OSPEDALIERO DI ZONA PARTICOLARMENTE DISAGIATA. Essi sono (in ordine strettamente alfabetico): Agnone, Belmonte del Sannio, Borrello, Capracotta, Carovilli, Castel del Giudice, Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Civitanova del Sannio, Fraine, Pescolanciano, Pescopennataro, Pietrabbondante, Poggio Sannita, Roccaspinalveti, Roio del Sangro, Rosello, San Pietro Avellana, Schiavi d’Abruzzo, Torrebruna, Trivento, Vastogirardi“.

    Per la prima volta, si è affermato con forza una unità di intenti che fino ad ieri era considerata impossibile: ventidue comunità (12 molisane e 10 abruzzesi) – sottolinea ancora l’esponente della giunta Carosella – poste al di qua ed al di là di un confine regionale ritenuto “insormontabile” si sono espresse unitariamente sul tema della difesa del diritto alla salute nelle aree interne; un tema che sta subendo da anni una continua erosione per la crisi che attanaglia tutto il Paese ma anche per l’incapacità del governo regionale di gestire con appropriatezza il cambiamento attuando solo tagli lineari che incidono con brutalità sulla vita dei cittadini che abitano le aree interne. A tale appello, il giorno 26 febbraio, sulla stessa falsariga, è seguita un’ interrogazione al Ministro della Salute da parte di due parlamentari, uno molisano Danilo Leva e l’altro abruzzese Maria Amato; con l’intento di rafforzare l’appello firmato dai sindaci indirizzato ai Presidenti della regione Molise e Abruzzo nonché ai Ministri della Salute e dell’Economia. L’Amministrazione comunale di Agnone – conclude – esprime il suo vivo apprezzamento per l’appoggio espresso dai sindaci firmatari che dà ulteriore forza alla sua azione per la difesa della permanenza dell’ospedale S. Francesco Caracciolo e conseguentemente del diritto alla salute (sancito costituzionalmente) in tutti i territori coinvolti.

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