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  • Carovilli: il paese ha paura e dice «no», ma i profughi arrivano comunque

    CAROVILLI – «E finalmente sono arrivati i migranti anche a Carovilli. Quello che dispiace è che sia avvenuto a sorpresa, all’insaputa della popolazione che qualche tempo fa si era espressa negativamente in grande maggioranza. Ora, quei 4/5 ragazzi, se si dimostreranno bravi e volenterosi, saranno ben accolti, come hanno sempre fatto in passato i Carovillesi con i nuovi arrivati, altrimenti provvederanno le forze dell’ordine».
    Inizia così il commento di Luciano Scarpitti, candidato consigliere alle recenti elezioni comunali di Carovilli, rispetto all’arrivo a sorpresa di alcuni profughi in paese.
    «Qualcuno potrebbe anche fermarsi qui; sposare una ragazza del posto e mettere su famiglia. – riprende Scarpitti – Il futuro è sempre pieno di sorprese. Tuttavia si è aperto in paese un animato dibattito, reso ancora più aspro dalla vicinanza con le elezioni comunali che hanno dato un risultato pressoché paritario. Il dibattito in corso, che poi è molto simile a quello che si tiene in tutta Italia, mi ha fatto tornare alla mente che quando frequentavo la scuola elementare, se il maestro doveva assentarsi, tracciava una linea verticale sulla lavagna ed incaricava il capoclasse di scrivere da un lato i buoni e dall’altro i cattivi. Oggi assistiamo anche a Carovilli al fenomeno, abbastanza risibile, di persone che, per decisione personale, si attribuiscono il compito di capoclasse ed emettono sentenze. Definiscono “buoni” tutti coloro che hanno le loro stesse idee, mentre considerano “cattivi” tutti gli altri. Non fa niente se poi questi risultano essere la maggioranza. Basta ragionare un po’, richiamare alla mente qualche evento del recente passato ed è facile capire che i giudizi sommari sono una vera e propria fesseria. Ma tant’è, ci sono persone che non sanno farne a meno. Premetto che tutti provano un sentimento di umana compassione per coloro che affrontano il mare, mettendo a repentaglio la vita, per inseguire il sogno di raggiungere uno dei paesi più civili del Mediterraneo. Premetto anche che molte persone, soprattutto anziane, e vanno capite, non giudicate, hanno una vera e propria paura fisica e mentale degli uomini provenienti dall’Africa. Fatte queste premesse, sono “buonissimi” soltanto coloro che aspirano a “salvare” tutti i migranti che prendono il mare e desiderano integrarli nella vita normale della società italiana. Senza sapere come, chi, con quali mezzi, dove e perché. Chi, invece, nutre delle perplessità non è degno di essere ascoltato. – spiega ancora Scarpitti – Chi paventa che sia stato organizzato un traffico di esseri umani, con malcelati scopi economici e politici, non merita considerazione. Chi ricorda le parole di un mafioso: «Questo dà un guadagno maggiore del traffico di droga», è in malafede. Chi sostiene che quei migranti vengono coscientemente ingannati con promesse prive di fondamento non deve essere ascoltato. Anche quando si viene a sapere che qualche migrante dirottato in altro Paese si è ribellato sostenendo; «Ci avevate “promesso” l’Italia». Chi arriva a pensare che certi affondamenti di barche cariche di persone siano stati provocati a bella posta, con estremo cinismo e disprezzo per la vita umana, per creare una questione morale agli Italiani, è uno sporco fascista. Infine l’accusa più divertente, ma spesso ricorrente, è di non volere il confronto con una “cultura diversa”. Il Paese di Dante, Petrarca, Leonardo e Leopardi, che si è confrontato con Omero, Socrate e Saffo, con Victor Hugo, Montesquieu e Voltaire, con Shakespeare, con Cervantes, con Goethe, con Kafka e Kundera, con Tolstoj, Cechov e Dostoevskij, qualcuno presume che tema il confronto con la legge della giungla, o del deserto che fa lo stesso, dove vince sempre il più forte e la donna inevitabilmente è sottomessa. Chi ha di questi pensieri giudica noiosi coloro che ricordano la storia e la cultura italiana e dimentica che noi per arrivare al livello di civiltà in cui siamo abbiamo già attraversato tutte le fasi precedenti. È vero che certi risultati non sono stati ancora pienamente raggiunti e definitivamente affermati nella società. Ed è vero anche che qualcuno sta tentando di farci regredire velocemente. Tuttavia certe affermazioni, a mio parere, è meglio non esplicitarle, si rischia la brutta figura. Comunque il sindaco si è assunto una bella responsabilità – aggiunge in chiusura Scarpitti la popolazione di Carovilli non è tranquilla. Come è nel carattere di questa gente, un po’ chiusa e molto paziente, non manifesta apertamente i propri pensieri, ma sotto le apparenze cova un forte risentimento».

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