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  • Centrale biometano ad Agnone: a rischio anche la produzione casearia dell’Alto Molise

    AGNONE – «Nel momento in cui tutte le amministrazioni comunali dell’alto Molise, fanno quadrato nella battaglia a salvaguardia dell’ospedale di Agnone, reputo un atto di grave scorrettezza l’ipotesi di realizzare una centrale a biomasse con il consenso dello stesso Comune. Il nostro territorio a vocazione ambientale non ha bisogno di un simile progetto che respingiamo con forza e lo faremo in tutte le sedi opportune».

    Candido Paglione, sindaco di Capracotta interviene così all’incontro promosso dalle minoranze del comune di Agnone e dal M5s che dicono no alla realizzazione di un impianto a biometano a 700 metri dal centro abitato di Belmonte del Sannio ma in territorio di Agnone.

    «Prima di fare una scelta del genere sarebbe stato opportuno il coinvolgimento della popolazione e di tutti gli amministratori del territorio. – ribadisce il consigliere regionale, Andrea Greco – Ad Anita Di Primio, sindaco di Belmonte,  chiediamo scusa per quanto sta accadendo e al tempo stesso le rinnoviamo la solidarietà dicendole che non sarà lasciata sola in questa battaglia la quale ci vedrà tutti coinvolti al di là degli schieramenti partitici».

    Ad introdurre i lavori dell’iniziativa promossa da Daniele Saia e Vincenzo Scarano in un affollato teatro Italo Argentino, la relazione di Umberto Di Ciocco che ha messo in guardia dai rischi connessi all’installazione della centrale.

    «Da studi di settore, il nostro territorio non potrà mai e poi mai sostenere i carichi richiesti da una centrale di 800 kw. – ha detto Di Ciocco – Dunque il pensiero va a possibili arrivi di materiale da fuori regione quali la Campania, il Lazio e la Puglia». «Il piano energetico della Regione Molise per un territorio come il nostro prevede l’istallazione di un impianto di 150 kw – ha rimarcato Greco – impensabile supporre di impiantarne uno cinque volte maggiore». In sala tantissimi sindaci tra cui Anita Di Primio che nel frattempo per lunedì ha convocato a Belmonte del Sannio una conferenza di servizi. Assente l’intera maggioranza di centrodestra a Palazzo San Francesco, sindaco compreso.

    «Abbiamo chiesto che nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale atteso per il 23 dicembre venga inserita la paventata realizzazione dell’impianto a biomasse con la presenza degli imprenditori della società Circeo Agricola srl, i quali dovranno spiegarci nel dettaglio cosa vogliono fare e soprattutto dove andranno a prendere quintali e quintali di materiale per la produzione del biometano in alto Molise» ha sottolineato Daniele Saia, capogruppo di Nuovo Sogno Agnonese tra i più incalliti sostenitori del no all’idea. All’evento presenti anche diversi imprenditori del settore caseario che chiedono venga fatta chiarezza sulla realizzazione della centrale a biomasse. «Qui si rischia di cancellare anni di storia fatta da materie prime di altissima qualità e lavorazioni invidiate da ogni angolo del mondo» dichiara un casaro. La gente intanto ascolta attentamente ogni singola parola che viene detta dai protagonisti sul palco. Lo spettro biomasse resta dietro l’angolo. Decisivo sarà il parere della Soprintendenza del Molise che già in passato ha bocciato un identico progetto. Non tutti però si fidano che ciò possa avvenire di nuovo.  Dalla platea un signore urla: «Siamo pronti a fare la guerra».

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