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  • Coltiva piante di cannabis indica sul balcone, sessantenne abruzzese arrestata dai Carabinieri

    La passione per la coltivazione dell’ ”erba” ha messo nei guai una tranquilla sessantenne di Torricella Peligna. A.P., ausiliaria specializzata in campo sanitario, è stata arrestata dai Carabinieri della Compagnia di Lanciano diretti dal Capitano Vincenzo ORLANDO che, grazie alla collaborazione di alcuni cittadini, hanno portato a termine un’altra brillante operazione contro lo spaccio di stupefacenti.  A seguito di alcune segnalazioni pervenute all’Arma locale da parte di diverse persone che avevano notato su un balcone del secondo piano di un palazzo alcune piante “sospette”, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile coordinati dal  Capitano Massimo CANALE, hanno predisposto alcuni giorni di osservazioni presso lo stabile segnalato, nel centro della piccola e tranquilla cittadina del Medio Sangro.  I militari in borghese, per alcuni giorni, fingendo di  distribuire volantini pubblicitari presso le abitazioni, hanno avuto la possibilità di ben inquadrare l’obiettivo e la persona che vi dimorava e, dopo aver effettivamente accertato la presenza delle piante sospette, sebbene il balcone fosse stato opportunamente coperto, ieri pomeriggio decidevano di entrare in azione. All’interno dell’abitazione in questione, su due balconi diversi,  i Carabinieri hanno infatti rinvenuto 20 vasi contenenti piante di cannabis indica in fase di crescita dell’altezza di oltre un metro cadauna e, nella credenza della sala da pranzo, due sacchetti con 50 grammi di marjuana già essiccata e pronta all’uso ed un barattolo con 146 semi. Le piante, che hanno prodotto 1 chilo e mezzo di foglie, sono state estirpate ed insieme a quanto rinvenuto sono state sottoposte a sequestro e saranno analizzate per la definizione del principio attivo THC presente. La sessantenne, che è stata tratta in arresto e, su disposizione del Procuratore  della  Repubblica di Lanciano D.sa DI SERIO,  posta in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, ha affermato di essere appassionata di “erba” che utilizzava spesso per produrre decotti con finalità terapeutiche. Accertamenti in corso per stabilire eventuali coinvolgimenti di altre persone e la destinazione dello stupefacente.

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