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  • Frane e fango, Racciatti: «Guilmi rischia ancora l’isolamento»

    GUILMI – «Un anno dopo le alluvioni che hanno colpito il nostro territorio nessun lavoro per la messa in sicurezza è iniziato».

     

    La denuncia pubblica arriva da Carlo Racciatti, sindaco di Guilmi, il centro montano che lo scorso inverno ha subito più danni da frane e smottamenti, restando anche isolato a causa di una frana che ha inghiottito una delle arterie di collegamento con l’abitato.

    A distanza di un anno, quando l’autunno ha già dato un assaggio di piogge torrenziali nelle ultime ore, il primo cittadino rilancia l’allarme, proprio per evitare la situazione di emergenza dello scorso anno.  carlo racciatti

    «Le piogge insistenti di questi giorni ci hanno fatto ripiombare nella paura a pochi giorni dall’apertura delle scuole. – spiega il sindaco Racciatti – La strada provinciale “Roccaspinalveti – Carpineto” è stata finanziata con un contributo di soli 150mila euro non sufficiente per effettuare i lavori e riaprire la strada. La provinciale “Colledimezzo – Carpineto Sinello” tra Guilmi e Carpineto per l’ennesima volta è franata e sul manto stradale ci sono oltre dieci centimetri di fango che ostacolano la circolazione degli automezzi. Qui con poche risorse economiche si riesce a risolvere una volta per tutte il problema. La stessa provinciale all’altezza di “Contrada Lentisce” già martoriata sta chiudendo definitivamente il passaggio, resta una corsia ridotta. E’ molto pericolosa anche perché molti padri di famiglia del nostro paese la percorrono tutti i giorni per recarsi a lavoro verso Val di Sangro senza sapere se la sera potranno tornare a casa o resteranno bloccati. La strada provinciale “Carpineto Sinello – Fondo Valle Sinello Gissi” in un tratto è molto pericolosa e percorribile in una sola corsia in quanto si è creata una voragine lunga dieci metri e profonda tre. La strada comunale “Guilmi – Montazzoli” è bloccata in quanto il fiume Sinello ha straripato di nuovo. Il ponte ha ceduto e il Comune ha le risorse per ripararlo, ma l’eccessiva burocrazia lo impedisce: per realizzare un lavoro di tremila è stato chiesto un progetto da diecimila. La mia proposta – chiude il sindaco – è di rendere le strade di competenza comunale e far girare gli introiti derivanti dai bolli auto non più alla Regione ma ai Comuni, i quali li utilizzeranno per riparare prima e poi manutenere le strade».

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