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  • Tagli al ‘Caracciolo’, gli agnonesi trovano il colpevole: “Politica totalmente assente”

    AGNONE –  Le ultime notizie sull’ospedale ‘Caracciolo’ preoccupano e non poco i residenti. Scoraggiata, afflitta, delusa, la gente punta il dito verso la classe politica da anni incapace di dare risposte serie e pragmatiche ad un’intera area afflitta da mancanza di lavoro e spopolamento. “La vicenda ospedale rappresenta solo la punta di un iceberg – dice Mario Fusaro, carabiniere in pensione – colpa della politica che nonostante le tante promesse su una legge vitale come quella della Montagna, la quale avrebbe potuto salvaguardare diversi servizi, non è stata mai finanziata e quindi attualizzata. Oggi la risultante è che non c’è neppure più voglia di lottare considerato che il paese si sta spopolando e i migliori cervelli fuggono per trovare lavoro altrove”.

    Fanno appello all’unione, una coppia di Modena ma natia di Agnone, che ammette: “E’ necessario unire le forze altrimenti sarà la fine. Senza ospedale questo paese è praticamente un morto che cammina”. Alfonso Tagliamonte, professione avvocato, fa un’analisi  più approfondita della vicenda. “Non è solo una questione di Pronto soccorso – sottolinea – è tutto il presidio ospedaliero che ormai non assicura più servizi essenziali ad una popolazione che tra i tanti problemi vive quello di una viabilità disastrosa verso i due capoluoghi.

    Una popolazione anziana e principalmente onesta – aggiunge – che non ha mai approfittato del sistema sanitario. Sfido chiunque a controbattere queste mie affermazioni. In un recente passato l’ospedale di Agnone ha avuto sempre conti a posto e bilanci in attivo grazie ad una utenza extraregionale, in particolare proveniente dall’Alto Chietino e dall’Alto Vastese, che, considerata la qualità dei servizi e la professionalità degli operatori, preferiva la nostra struttura ad altre”.

    Per Giorgio Catauro, dipendente Telecom in pensione esiste un “menefreghismo inaudito da parte della politica la quali anni fa  poteva contare su parlamentari che tenevano a cuore le sorti del paese. Oggi – dichiara – non so se chi entra in quella struttura esce vivo”. “Se potessi non tornerei mai ad Agnone – confida un pensionato ultrasettantenne che dopo trenta anni vissuti a Zurigo ha deciso di rientrare in alto Molise con la moglie -. Come potete notare Agnone è sempre più un paese fantasma, chi può, o meglio chi comanda, non fa nulla e i giovani scappano. A mio avviso l’unica medicina è il lavoro. Solo con il lavoro questa gloriosa cittadina può avere qualche speranza di rinascita, sinceramente non conosco altre strade”. (il servizio integrale andrà in onda oggi su Teleregione alle ore 14,00) 

    Pronto soccorso – Si continuano a vivere ore frenetiche affinché l’Asrem revochi il provvedimento del Pronto soccorso del Caracciolo che da lunedì 8 luglio rischia di passare da h24 a h12. A riguardo a Campobasso in via Petrella, la dirigenza dell’Azienda sanitaria avrebbe trovato l’intesa con un medico il quale ha risposto ad un avviso pubblico. Per quanto riguarda il secondo medico, già con un monte ore al Caracciolo, si pensa ad un prolungamento dell’attività lavorativa. Ma non è tutto, perché nei prossimi giorni, a quanto pare, l’Asrem bandirà altri avvisi pubblici affinché da trovare altre figure professionali da inserire nelle varie strutture. Insomma: seguiranno aggiornamenti…

     

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