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  • Profughi al lavoro nei Comuni per far credere che non mangiano a sbafo

    Il Prefetto di Isernia, Fernando Guida, ha voluto riunire presso il Palazzo del Governo i sindaci dei comuni interessati dalla presenza di CAT o SPRAR per illustrare i contenuti dell’art. 22-bis del decreto legislativo n. 142/2015, in materia di partecipazione dei migranti ad attività di utilità sociale, introdotto dal decreto legge n. 13 dello scorso febbraio.
    La recente disposizione – oggetto di un’apposita direttiva del Ministro dell’Interno nonché di una circolare inviata dalla Prefettura a tutti i comuni della provincia – assegna ai Prefetti il compito di adottare ogni iniziativa utile all’implementazione dell’impiego dei richiedenti asilo, su base volontaria, in attività di utilità sociale in favore delle collettività locali, mediante la stipula di protocolli di intesa con le regioni, i comuni e le organizzazioni del terzo settore, anche attraverso la realizzazione di progetti da finanziare con risorse europee destinate al settore dell’immigrazione e dell’asilo, progetti che saranno esaminati con priorità, ai fini dell’assegnazione delle risorse, qualora riguardino comuni che già abbiano aderito alla rete SPRAR.
    In buona sostanza, viene codificata dal punto di vista normativo una “buona pratica” sperimentata da alcune Prefetture – tra le quali anche quella di Isernia – di impiegare i richiedenti asilo in servizi utili per le comunità ospitanti, individuati dagli stessi Enti locali ed attuati a “costo zero”, con il duplice obiettivo di favorire, da un lato, l’inclusione sociale e lavorativa dei migranti e, dall’altro, di attenuare l’effetto negativo sull’opinione pubblica dei costi sostenuti per l’accoglienza.
    In tal senso, già nel settembre dello scorso anno, la Prefettura di Isernia ha sottoscritto dei protocolli d’intesa con la provincia e con alcuni comuni sede di CAT e/o SPRAR (Agnone, Cantalupo nel Sannio, Frosolone, Pesche, Montaquila, Rocchetta a Volturno, Sant’Agapito) per il coinvolgimento dei migranti in lavori di pulizia delle strade, sfalcio, manutenzione del verde, nell’ottica di una nuova frontiera dell’accoglienza, finalizzata a ridurre il più possibile il divario tra la fase della prima accoglienza e quella della reale integrazione socio-lavorativa.
    Con la stessa finalità, all’interno del bando di gara recentemente emanato dalla Prefettura per la selezione di nuovi centri di accoglienza, è stata prevista una qualità dei servizi da erogare molto elevata, che si avvicina a quella richiesta per i progetti SPRAR, con punteggi premiali per le offerte che contemplano significative forme di integrazione.
    L’incontro ha costituito, inoltre, una proficua occasione di confronto tra gli amministratori locali che hanno già aderito allo SPRAR – tra i quali il sindaco di Pescopennataro, presente anche in veste di presidente dell’ANCI Molise – e coloro che ancora non lo hanno fatto e che, pertanto, non potranno beneficiare dell’esclusione dal nuovo bando di gara della Prefettura.
    Con l’occasione è stato chiarito che anche questi ultimi comuni potranno avvalersi, in base ad apposita previsione del bando, della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, dal momento in cui attiveranno un progetto SPRAR; da tale momento, infatti, gli eventuali CAT aperti nel relativo comune verranno trasferiti in altri comuni entro trenta giorni dalla richiesta della Prefettura.
    Al termine della riunione, anche il comune di San Pietro Avellana ha sottoscritto con la Prefettura il protocollo d’intesa per il coinvolgimento dei migranti in attività di utilità sociale.

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    1 Comment

    1. […] vorremo attirare la Sua attenzione e dei Suoi egregi colleghi sull’articolo intitolato “Profughi al lavoro nei Comuni per non far credere che mangiano a sbafo” del 7 luglio 2017. Si tratta di un articolo non firmato, ma difeso e la cui legittimità è […]

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