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  • Profughi nel cratere sismico, anche l’Anci Molise dice «no»

    RICEVIAMO da Pompilio Sciulli, presidente dell’Anci Molise e pubblichiamo:

    Hub a San Giuliano di Puglia, grande preoccupazione viene espressa dalle amministrazioni e dai cittadini dei Comuni del territorio. L’assicurazione governativa di mantenere a 250 il numero dei migranti che dovrebbero essere ospitati nel villaggio temporaneo di S. Giuliano di Puglia, non fa tirare un sospiro di sollievo, visto che dovrebbe trattarsi di immigrati particolari, in attesa di essere rimpatriati. Già nell’incontro tenutosi nel Comune interessato nel giugno nel 2013, ANCI Molise aveva fortemente espresso perplessità alla istituzione del Centro Hub nella zona del cratere sismico del 2002, un territorio che vive ancora serie problematiche sociali, dovute anche a una ripresa economica che stenta a decollare, un territorio che risente del dissesto idrogeologico e dalla scarsa fiducia dei cittadini ad investire il proprio futuro in questa zona. La nostra Regione, piccola e scarsamente popolata, ha il più alto tasso di presenza di immigrati ospiti dei centri d’accoglienza in rapporto alla popolazione; quasi tutti i Comuni del Molise hanno aderito al sistema SPRAR, che garantisce una ripartizione graduale e sostenibile dei richiedenti asilo e dei rifugiati sul territorio, oltre che interventi di “accoglienza integrata”, superando la sola distribuzione di vitto e alloggio e prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
    ANCI Molise condivide la preoccupazione dei sindaci di Santa Croce di Magliano, Bonefro, Colletorto, Rotello e Montelongo, ritenendo poco opportuno l’insediamento di un Centro Hub nella zona del cratere, dove non esisterebbero minimamente le condizioni per un loro inserimento degli ospiti nel tessuto economico e sociale”.

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