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  • Retromarcia sulle barriere del Civitelle, Gravina: “Tornerà uno stadio all’inglese”

    AGNONE. Lo stadio “Civitelle” tornerà ad essere un impianto all’inglese. Le barriere innalzate, alla vigilia dell’inaugurazione del nuovo manto in sintetico tra il settore dei locali e quello degli ospiti, saranno rimosse. Lo ha promesso davanti circa settecento persone il presidente della Figc nazionale, Gabriele Gravina che ha presenziato all’evento al pari del numero uno della Lnd, Cosimo Sibilia e quello del comitato regionale, Piero Di Cristinzi. Il caso sollevato da l’Eco online, dunque, va verso una risoluzione. E non poteva essere altrimenti vista la scommessa fatta quattordici anni fa dai vertici della federazione in merito l’abbattimento delle antipatiche staccionate in metallo. Un nuovo modello, quello dei campi senza barriere, sul quale i dirigenti del movimento calcistico nazionale hanno inteso metterci la faccia sottolineando a più riprese di volerlo esportare sui rettangoli sparsi nella Penisola quale deterrente ad atti di intemperanza tra opposte tifoserie.

    Nel caso specifico di Agnone, nelle prossime settimane, come preannunciato dall’ufficio tecnico del Comune altomolisano, in programma la riunione della commissione spettacoli che, a quanto pare,  ratificherà il nuovo provvedimento per eliminare le obbrobriose inferriate.  Resta da capire chi ha voluto lo scempio visivo ed in particolare di valori quando da tutte le latitudini si parla del fenomeno calcio quale veicolo di aggregazione e socializzazione. Sul banco degli imputati una relazione dei Carabinieri di Agnone, come confermato a L’eco online da Prefettura di Isernia e Comune, che oltre l’installazione delle barriere avrebbe voluto anche la realizzazione dei tornelli prevista per norma solo negli impianti da calcio con oltre settemila spettatori.

    In tal senso da annoverare vari sopralluoghi svolti dalle forze dell’ordine a poche ore dall’inaugurazione del nuovo manto in sintetico. Così adesso fa discutere e non poco la spesa per migliaia di euro da erogare all’impresa che di fatto ha contribuito alle opere, le quali, nei prossimi giorni, saranno praticamente azzerate. Chi pagherà per i soldi pubblici buttati nel cesso, è proprio il caso di dirlo, che sarebbero potuti servire, tanto per fare un esempio, a costruire un’area dedicata ai disabili inesistente nell’impianto di viale Castelnuovo? Chi pagherà per errori madornali sottolineati dal numero uno del calcio italiano tra l’imbarazzo generale riscontrato sui volti dei presunti responsabili? Domande legittime visto che si parla di sperpero di denaro pubblico. Sta di fatto, che la macchia di quelle barriere di cui Gravina ha parlato nel discorso inaugurale, sarà a breve cancellata.

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