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  • Salute e alimentazione, fine marzo tempo di carciofi e vitamine

    Carciofi? Yes please!

    Fine marzo, ultime possibilità di usufruire di un alimento preziosissimo: il carciofo!

    Il carciofo (Cynara scolymus) è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo Orientale; il nome infatti deriva dall’arabo kharshuf.

    Già nell’antica Grecia si parla di questo ortaggio dai poteri afrodisiaci, si narra nella mitologia di Cynara, una bellissima ninfa dagli occhi verdi e viola, alta e snella, così chiamata per i suoi capelli color cenere. L’unico “difetto”? Il carattere, volubile ed orgoglioso. Così tanto che Zeus, stufo dei suoi continui rifiuti, decide un bel giorno di trasformarla in carciofo.

    È un alimento a basso contenuto calorico (47 kcal/100 gr), costituito per il circa il 74% da carboidrati e un buon 20% di proteine. Ci piace perché è ricco di fibra e minerali quali sodio, potassio, fosforo e calcio. Non mancano ovviamente le vitamine, in prevalenza B1 e B3. Al carciofo sono associate proprietà terapeutiche, dagli estratti si possono ricavare diversi metaboliti, uno tra i più importanti la cinarina, un polifenolo derivato dell’acido caffeico. Questa molecola sembrerebbe avere dei benefici a livello del metabolismo lipidico, come fattore ipocolesterolemizzante e a effetto coleretico, stimola cioè la secrezione della bile e aumentando così l’escrezione di colesterolo.

    Come lo cuciniamo? La ricchezza della cucina italiana come sempre lascia sfogo alla creatività, per il carciofo abbiamo una moltitudine di piatti che lo vedono protagonista: condimento per la pasta, fritti, saltati in padella, ripieni al forno o alla parmigiana, o semplicemente crudi, tagliati sottili e conditi per un’insalata sfiziosa.

    In Piemonte, per esempio, lo si preferisce crudo, intingendo nell’olio le bratee, impropriamente chiamate foglie; ed è il modo migliore per godere delle proprietà nutrizionali, che tendono a perdersi durante la cottura.

    Non dimenticate, infatti, che una volta tagliato bisogna mettere il carciofo in acqua e limone, per evitare l’ossidazione, ovvero che si annerisca.

    Buon appetito!

    Rita Marinelli

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