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  • “In Emilia il San Francesco Caracciolo sarebbe un vero ospedale”

    Dal dottor Fabrizio Cristiano, nefrologo, originario di Montazzoli, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

    Facevo alcune riflessioni sulle criticità dell’ospedale di Agnone e pensavo a un paragone con una struttura nella quale ho operato nel passato: Castelnovo né Monti, comune dell’Appennino emiliano.

    Agnone e Castelnovo né Monti sembrano così lontane ma in realtà hanno un destino e caratteristiche che le rendono molto vicine.

    In entrambi i comuni vi è un’importante fabbrica di campane anche se Agnone ha una tradizione di gran lunga più prestigiosa. Però dal punto di vista sanitario vi è una differenza abissale.

    Castelnovo né Monti è una piccola cittadina di 10000 abitanti circa punto di riferimento di tutto l’Appennino; serve un bacino di utenza dei comuni di Ligonchio, Busana, Ramiseto, Collagna, Villa Minozzo, Toano, Casina, Carpineti e Vetto per un totale di circa 28000 residenti.

    A Castelnovo né Monti è presente un’ospedale di zona descritto come periferico che vanta la seguente organizzazione:

    – U.O. Pronto Soccorso h24 con presenza di Automedica 118 che visita circa 14000 pazienti ogni anno

    – U.O. Medicina per acuti con posti letto di semiintensiva per un totale di 34 posti

    – U.O. Chirurgia – Ortopedia per acuti per un totale di 15 posti e due posti di Urologia

    – U.O.Ostetricia e Ginecologia h24 per un totale di 10 posti che conta circa 150 parti ogni anno (accorpata con Reggio Emilia)

    – U.O. Cardiologia con 8 posti (accorpata con Reggio Emilia)

    – U.O. Rianimazione e Utic con due posti (accorpata con Reggio Emilia)

    – U.O. di Pediatria con sei posti (accorpata con Reggio Emilia)

    – emodialisi con due turni giornalieri e tre turni (uno serale-notturno) per il periodo estivo

    – servizi di oncoematologia e diagnostica vascolare

    – U.O. di Radiologia (dotata di TAC e RMN) con presenza di personale medico diurno dalle 8 alle 20 e presenza di solo tecnico di Radiologia con telerefertazione a distanza di notte e nei festivi

    – farmacia ospedaliera.

    Durante la notte e i festivi all’interno dell’ospedale sono garantiti sempre la presenza di un anestesista, un cardiologo, un medico PS, un ginecologo, un internista, un chirurgo reperibile e un ortopedico reperibile e un pediatria reperibile.

    In questo ospedale per garantire dei costi contenuti hanno creato alcuni accorpamenti con l’ospedale Santa Maria Dea 1° livello di Reggio emilia in modo da far turnare il personale medico tra i due ospedali

    Castelnovo né Monti dista 41 km dal DEA 1° livello di Reggio Emilia, senza contare che alcuni comuni del comprensorio come Toano, Carpineti e Villa Minozzo hanno la possibilità di rivolersi anche presso l’ospedale di Sassuolo che dista a circa 35 km di strada a scorrimento veloce.

    In un periodo in cui in tutta Italia è stata riscontrata la necessità di chiudere i reparti di ostetricia e Ginecologia sotto i mille parti, a Castelnovo né Monti sono riusciti almeno fino ad ora a tenere aperto un reparto con una media di un parto ogni due giorni così come il reparto di Pediatra che vanta un indice di occupazione posti letto del 20 %.

    Agnone dista 45 km da Isernia e 65 km da un vero Dea di 1° livello con una viabilità problematica

    Ad Agnone invece è rimasto il nulla. Molti servizi sono scomparsi e secondo le previsioni di contenimento dei costi dovrebbe venire a mancare anche quel poco che al momento è presente.

    Tutto ciò non è accettabile.

    Castelnovo Né Monti può contare sulla grande attenzione di politici anche a livello nazionale, basta pensare all’on. Del Rio, numero due del governo Renzi, stesso governo che stà obbligando, con questa politica di tagli, il governatore della regione Molise con i suoi collaboratori a distruggere quel poco che è rimasto.

    L’articolo 32 della Costituzione recita che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

    Ad Agnone sta venendo a mancare tutto ciò.

    Non so se la Repubblica tutela allo stesso modo la salute del cittadino dell’appennino reggiano e quella del cittadino dell’Alto Molise.

     

     

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