• Editoriale
  • Scusate il disturbo

    Scusate il disturbo. E’ questo che ci viene da pensare dopo l’ennesima impresa targata Olympia Agnonese. I granata sono in finale nei playoff del campionato di serie D e domenica prossima si giocheranno a Pesaro la finalissima che consente la domanda di ripescaggio nel campionato di Lega pro (ex serie C).  Scusate se è poco per un paese di cinquemila anime capace di mettersi alle spalle la nobile decaduta Campobasso e diventare di fatto la massima espressione calcistica in regione. Scusate se il club di viale Castelnuovo, malgrado un rettangolo di patate, si è permesso di portare in alto il nome del Molise a zonzo per lo stivale. Tra l’altro con ottimi risultati. Scusate se nelle Marche e nell’Abruzzo questa realtà di montanari viene portata su un palmo di mano e presa a modello da società che spendono fior di quattrini. Chiedetelo al Matelica, formazione allestita per ammazzare il campionato, ma per ben due volte asfaltata dagli altomolisani. Scusate il disturbo se siamo ad un passo dal professionismo senza ricevere la giusta attenzione dai media regionali che la domenica sera o il lunedì mattina preferiscono il tressette o le bocce (con tutto il rispetto per entrambi) al più popolare degli sport nazionali. Chissà se al posto dell’Olympia, al suo cinquantesimo anno di vita senza aver mai subito un fallimento, ci fosse un’altra squadra. Qualcosa ci fa pensare che le aperture di tg e giornali sarebbero state diverse. Scusate se ci permettiamo di farlo notare. D’altronde la società granata non è abituata a fare debiti, recarsi in tribunale o pagare vertenze, contrariamente a quanto avviene in altre piazze, dove si continua a vivere di sbiaditi ricordi. Scusate il disturbo. E’ quanto rivolgiamo a politicanti da strapazzo, remunerati profumatamente con i nostri soldi e che di fronte ad un risultato del genere, quello griffato dalla dirigenza Marcovecchio, non hanno capito neppure l’importanza. Tuttavia più di qualcuno nelle stanze del potere si definisce uomo di sport senza sapere che in questi casi una telefonata, un messaggino, un biglietto non sarebbe di troppo o quanto meno farebbe piacere a chi continua, con sacrificio, a fare calcio a certi livelli. Probabilmente in un’altra regione sarebbe arrivata una cascata di congratulazioni. Ma qui siamo in Molise e perdonateci se facciamo notare che l’Agnonese è la prima della classe abituata a confrontarsi con realtà di gran lunga superiore.  Scusate, se qualcuno dopo dieci anni consecutivi in serie D ha alzato la voce per chiedere il rifacimento del sintetico del “Civitelle”, stadio all’inglese, invidiato e amato da chiunque ha avuto il piacere di frequentarlo. Chiediamo umilmente venia a queste persone titolate a realizzare infrastrutture o potenziare le esistenti. Magari domenica l’Olympia batterà anche la gloriosa Vis nel mitico “Tonino Benelli” ma in Molise la notizia passerà sottotraccia. Scusate se ci proveremo con tutte le forze.  Davvero, non prendetela come un’ironia. Lo scriviamo a scanso di equivoci. D’altronde siamo solo i primi della classe e domenica ci giochiamo l’accesso in Lega pro. Peccato che in altre parti rosicano da matti o nella migliore delle ipotesi sfogliano l’album dei ricordi in bianco e nero. Scusate il disturbo ma siamo l’Olympia Agnonese… 

    di Maurizio d’Ottavio 

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