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  • «SEMI DI PAROLE per… sentirci vicini»: filastrocche dedicate al virus sulla “Radio26voci” degli alunni

    CASTIGLIONE MESSER MARINO – “Semi di parole”, la filastrocca dell’autore per ragazzi Roberto Piumini letta su “Radio26voci” dai piccoli speaker radiofonici delle classi quinte della scuola primaria di Castiglione Messer Marino.

    «Riuniamo simbolicamente l’intera comunità, riaprendo le trasmissioni con l’episodio “SEMI DI PAROLE per…sentirci vicini”, realizzato grazie alla partecipazione corale di alcuni membri rappresentanti il nostro Istituto Scolastico: Dirigente, DSGA, insegnanti, genitori, collaboratori e alunni. Buon ascolto». ASCOLTA LA RADIO QUI

    Ecco la filastrocca di Piumini

    Che cos’è che in aria vola?
    C’è qualcosa che non so?
    Come mai non si va a scuola?
    Ora ne parliamo un po’.

    Virus porta la corona,
    ma di certo non è un re,
    e nemmeno una persona:
    ma allora, che cos’è?

    È un tipaccio piccolino,
    così piccolo che proprio,
    per vederlo da vicino,
    devi avere il microscopio.

    È un tipetto velenoso,
    che mai fermo se ne sta:
    invadente e dispettoso,
    vuol andarsene qua e là.

    È invisibile e leggero
    e, pericolosamente,
    microscopico guerriero,
    vuole entrare nella gente.

    Ma la gente siamo noi,
    io, te, e tutte le persone:
    ma io posso, e anche tu puoi,
    lasciar fuori quel briccone.

    Se ti scappa uno starnuto,
    starnutisci nel tuo braccio:
    stoppa il volo di quel bruto:
    tu lo fai, e anch’io lo faccio.

    Quando esci, appena torni,
    va’ a lavare le tue mani:
    ogni volta, tutti i giorni,
    non solo oggi, anche domani.

    Lava con acqua e sapone,
    lava a lungo, e con cura,
    e così, se c’ è, il birbone
    va giù con la sciacquatura.

    Non toccare, con le dita,
    la tua bocca, il naso, gli occhi:
    non che sia cosa proibita,
    però è meglio che non tocchi.

    Quando incontri della gente,
    rimanete un po’ lontani:
    si può stare allegramente
    senza stringersi le mani.

    Baci e abbracci? Non li dare:
    finché è in giro quel tipaccio,
    è prudente rimandare
    ogni bacio e ogni abbraccio.

    C’ è qualcuno mascherato,
    ma non è per Carnevale,
    e non è un bandito armato
    che ti vuol fare del male.

    È una maschera gentile
    per filtrare il suo respiro:
    perché quel tipaccio vile
    se ne vada meno in giro.

    E fin quando quel tipaccio
    se ne va, dannoso, in giro,
    caro amico, sai che faccio?
    io in casa mi ritiro.

    È un’ idea straordinaria,
    dato che è chiusa la scuola,
    fino a che, fuori, nell’aria,
    quel tipaccio gira e vola.

    E gli amici, e i parenti?
    Anche in casa, stando fermo,
    tu li vedi e li senti:
    state insieme sullo schermo.

    Chi si vuole bene, può
    mantenere una distanza:
    baci e abbracci adesso no,
    ma parole in abbondanza.

    Le parole sono doni,
    sono semi da mandare,
    perché sono semi buoni,
    a chi noi vogliamo amare.

    Io, tu, e tutta la gente,
    con prudenza e attenzione,
    batteremo certamente
    l’antipatico birbone.

    E magari, quando avremo
    superato questa prova,
    tutti insieme impareremo
    una vita saggia e nuova.

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