• Dal Cenacolo
  • Contro stupri, violenze e assassini: presepe vivente di Agnone a difesa dei bambini

    AGNONE – Da Largo Francesco Saverio Sabelli ancora un messaggio forte che vede destinataria la società civile spesso alla ribalta delle cronache per l’inaudita violenza che adotta nei confronti dei bambini. E’ proprio i bambini stuprati, violentati, ammazzati sono stati al centro della 58^ edizione del presepe vivente di Agnone, il più longevo del Molise. Non la solita natività nei testi redatti dagli autori Giorgio Marcovecchio e Tancredi Carlomagno, bensì una rappresentazione capace di scavare nell’animo umano e indurre ad una profonda riflessione.

    E’ così che nel giorno della Vigilia di Natale, dall’entroterra molisano, arriva l’ennesimo insegnamento per i più grandi che “non capiscono mai nulla da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta”  spiega Marcovecchio. L’evento, organizzato dal Cenacolo Culturale Camillo Carlomagno ha attirato centinaia di spettatori che hanno assistito in rigoroso silenzio alla natività agnonese frutto del lavoro messo in piedi dal regista Saverio La Gamba e dal direttore artistico, Giuseppe De Martino. Impeccabile la scenografia, ancora una volta, curata nei minimi particolari da Paola Patriarca come le musiche di Roberto Carlomagno. Un plauso a tutti gli interpreti e chi ha lavorato dietro le quinte per la riuscita di un evento unico nel suo genere. Considerazione rimarcata a fine rappresentazione dal primo cittadino di Agnone, Lorenzo Marcovecchio che oltre a rilanciare il senso di appartenenza dell’intera comunità ha augurato agli agnonesi sparsi nel mondo un felice Natale.

    Una data – ha detto don Onofrio Di Lazzaro – che va celebrata riportando al centro dell’attenzione i valori del Cristianesimo troppe volte accantonati per far spazio a  situazioni futili o di circostanza.

    Prima della Natività del Cenacolo il corso principale di Agnone è stato invaso dal fuoco della Ndocciata riproposta dalle cinque contrade all’indomani del ponte dell’Immacolata. Seppur con numeri inferiori (hanno sfilato 300 torce) rispetto all’8 dicembre, il classico fiume di fuoco ha saputo regalare emozioni ai presenti.

     

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