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  • Tagli e sanità, lettera a Paolo Frattura: “Le auguro di vivere la mia disavventura”

    Presidente come dalle vostre ripetute presentazioni della riforma sanitaria in Molise, così come l’avete ridotta, le auguro di vero cuore, che un giorno ne possa avere personalmente bisogno e di essere trattato come lo sono attualmente gli aventi bisogno di aiuto, in special modo noi tutti dell’Alto Molise.

    Essendo un volontario che opera nell’ambito sanitario dal lontano 1984, vedere come ha ridotta la sanità, e in particolar modo la nostra struttura di Agnone, mi viene di pensare che lei considera noi dell’Alto Molise un popolo da terzo mondo.

    Adesso le riepilogo la mia cronistoria di paziente avente spesso bisogno di ricoveri brevi ma urgenti e indispensabili.

    1) Il 19/12/2005 Intervento di Gastrectomia totale +esofagodigiunoanastomoso su ansa alla Roux transmesocolica splenectomia.

    2) Il 02/09/2010 primo ricovero per Pancreatite acuta :

    3) Il 04/09/2012 “ “ acuta:

    4) Il 02/05/2014 “ “ acuta:

    5) IL 22/03/2015 “ “ acuta:

    6) Il 24/10/2015 “ “ acuta:

    7) Il 02/04/2017 “ “ acuta:

    Tutti i ricoveri sono stati in passato effettuati presso l’ospedale di Agnone e la mia patologia trattata con amore e professionalità. L’ 08/06/2017 di nuovo un ricovero d’urgenza, sempre per pancreatite acuta ed è inizio di una disavventura come di seguito vado a descrivere. Alle ore 00,45 mi presento al Pronto Soccorso di Agnone dove vengo accolto come uno di famiglia, come di routine vengo assistito dal personale (professionale).

    Dopo aver espletato gli esami di laboratorio il personale presente mi informa che sarei dovuto essere trasferito ad Isernia perché il reparto di chirurgia è stato chiuso, cosa che già sapevo (grazie alla sua riforma Presidente). In un primo momento mi sono opposto, poi, dietro insistenza dei responsabili preposti mi sono convinto a partire. Dopo i dovuti preparativi finalmente si parte; con quale mezzo?

    L’ambulanza disponibile è talmente fatiscente e mal ridotta che è una vera vergogna. Dovrei augurarle Sig. Presidente, di essere trasportato, come lo sono stato io. Giunti ad Isernia presso il Pronto soccorso verso le 13,15, alle ore 13,44 viene registrato il mio ingresso, vengo portato nella stanza dove si effettuano le Ecografie, e lì mi fanno sedere su una sedia; mi riavviano la flebo terapeutica in parte usata durante il viaggio. Rimango lì parcheggiato senza che nessuno mi domanda cosa stia a fare in pronto soccorso. Dopo circa due ore arriva un infermiere che sostituisce la flebo.

    Ad un altro infermiere chiedo se è lecito nelle mie condizioni essere trattato in quel modo; poveretto mi risponde ”forse lei non conosce la situazione; altre persone son messe ancora peggio di lei”. Caro Presidente la ringrazio di nuovo!!! Verso le ore 18,00 riesco a parlare con il Dott. Asciore il quale mi fa presente che purtroppo loro non sono stati informati sulla disponibilità di un letto e pertanto questa è la situazione devo aspettare seduto su una sedia forse anche durante la notte con la speranza che al mattino successivo si possa liberare un letto in reparto (sempre che non vi fossero casi più urgenti del mio).

    Chiedo al Dott. Asciore se posso essere trasferito altrove; lo stesso mi sconsiglia perché, allo stato, in Molise le cose stanno più o meno allo stesso modo. Grazie ancora Sig. Presidente!!! Verso le ore 19,00 mi accompagnano nel reparto di radiologia per una TC Addome. Durante il labirinto che porta nella sala per effettuare l’esame mi rendo conto Sig. Presidente ,che lei sta facendo di tutto per farci tornare alla preistoria, visto tutte quelle persone ammassate lungo i vari corridoi e lo stato degli ambienti per non parlare poi dei pavimenti. Vengo riaccompagnato nel tugurio mi riaccomodo sulla mia sedia aspettando che qualche operatore mi spiegasse qualche cosa relativa alla mia patologia.

    Verso le ore 20,00 riesco a parlare con il Dott. De Matteis ( persona squisita e professionale) il quale mi spiega la mia situazione e la difficoltà di poter essere sistemato diversamente pur lamentandomi di dover continuare a stare così fino all’indomani seduto su una sedia. A seguire mi fa rifare un prelievo per un ulteriore controllo ed io continuo ad aspettare.

    Essendo pervenuto uno dei miei fratelli, di comune accordo decidiamo di firmare la cartella clinica per poter tornare a casa così da chiamare il mio medico e farmi consigliare come poter venir fuori da tale situazione. Verso le 21,30 riesco di nuovo a colloquiare con il Dott. De Matteis il quale mi informa che i valori degli enzimi pancreatici sono scesi, ma allo stato non consiglia una mia dimissione.

    Da parte mia le spiego la mia situazione, che ho avuto più volte episodi di pancreatite acuta e che sono disposto anche a correre gravi rischi per andare a casa pur di non trascorrere tutta la notte seduto su quella maledetta sedia. Il Dott. De Matteis di nuovo mi fa notare che come responsabile del pronto soccorso non può disporre la mia uscita in considerazione anche degli ultimi risultati di laboratorio.

    Dietro mia insistenza ribadisco al medico che avrei preferito passare la notte a casa anche correndo gravi rischi, pur di noni rimanere in quelle condizioni. Alle ore 22,17 esasperato, controfirmo la cartella clinica per l’uscita e torno a casa.

    Caro Presidente i fatti sopra riportati sono tutti documentabili. Se lei persiste nelle sua volontà in questo progetto di riordino della sanità Molisana senza tener conto delle esigenze della povera gente faccia pure. Le faccio presente che nonostante lei ripeta che le decisioni intraprese sono mirate al rientro dei debiti accumulati, questi non solo non diminuiscono ma continuano a salire mentre i servizi sanitari vengono cancellati .

    Personalmente, avendo vissuto anche molti anni all’estero e sicuramente girando sempre con gli occhi ben aperti,captando quanto di meglio si potrebbe fare con una più efficacia e corretta programmazione, mi rendo conto di come stiamo messi noi tutti in Italia e in particolar modo qui da noi in Molise. Lei continua a promettere e assicurare le nostre popolazioni ma puntualmente poi disonora le sue promesse. Io le auguro di non incappare in situazione simile alla mia: se però le dovesse accadere, constaterà sulla sua pelle quanto vere sono le preoccupazioni che io le ho riportato in questa missiva.

    Un “Ospedale di area disagiata”quale è il Caracciolo di Agnone, necessita prima di tutto di Pronto Soccorso efficiente dove operino oltre al medico specifico anche i medici di area medica e dell’area chirurgica per la intera giornata; così pure è indispensabile la presenza di un anestesista senza il quale non può operare ne il pronto soccorso ne i chirurghi per la loro attività per piccoli interventi. Stesso dicasi della necessità di un laboratorio di base che supporti costantemente il reparto di medicina, le attività chirurgiche del Pronto Soccorso e quelle dei medici del territorio. Presidente non finisca di distruggere ancora quelle poche cose buone ancora esistenti; non cancelli quella poca speranza che ancora ci dà la forza di continuare a vivere nella nostra zona.

    Agnone,13/06/2017

    Nicolino CAPPAROZZA

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