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  • “Mio fratello ucciso dalla droga”, il racconto di Chiara Albanese a ‘Vieni con me’

    AGNONE. Il dramma di un fratello entrato nel tunnel della droga tramutatosi in tragedia, l’angoscia di una vicenda che attanaglia migliaia di famiglie italiane, ma anche la forza di saper reagire e trovare l’amore della vita culminato con la nascita di un meraviglioso bambino. E’ la toccante e coraggiosa storia raccontata a milioni di telespettatori da Chiara Albanese, 27 anni di Agnone, nella puntata del programma televisivo di Rai 1 “Vieni da me” condotto da Caterina Balivo. Al fianco di Chiara, il compagno Matteo Maggio anche lui con trascorsi da dipendenze, ma superate grazie l’entrata in comunità dove è rimasto in cura per cinque anni. Senza lasciare mai spazio all’emozione, Chiara ha riavvolto il nastro di quell’esperienza che nel 2006, quando aveva 14 anni, sconvolse la sua famiglia e l’intera comunità, dove Giuseppe viveva.  Un fratello protettivo che Chiara, insieme la sorella Albina, amava con tutta se stessa e che un giorno sognava di andare in Africa. Sogno spezzato ad appena 21 anni complice l’uso di sostanze da cui Giuseppe non è riuscito ad allontanarsi in particolare dopo i due anni di scuola svolti a Fermo, nelle Marche. “Era la mattina del 3 dicembre del 2006 – ha rammentato  Chiara alla Balivo – quando Giuseppe rincasò dopo aver fatto serata con gli amici. Prima di andare a letto fece una cosa che non aveva mai fatto: andò da mia madre che dormiva la baciò e le disse ti voglio bene. A distanza di qualche ora il cuore di Giuseppe cessò di battere mentre gli stringevo la mano con i sanitari del 118 che tentavano di rianimarlo”. Da quel giorno Chiara inizia a pensare cosa potesse fare per tentare di aiutare persone come suo fratello cadute nel vortice della droga. E’ così che scrive un libro che racconta la storia di Giuseppe, vende 600 copie e con il ricavato aiuta a far nascere due scuole in Camerun. A questo punto Chiara sente il bisogno di avvicinarsi al mondo del volontariato e dopo qualche anno conosce la storia di Matteo che, a distanza di qualche anno, diventerà il suo compagno di vita. A differenza di Giuseppe, Matteo, originario di Apricena, in provincia di Foggia, dopo aver toccato il fondo, complice l’utilizzo di cocaina, risale la china grazie soprattutto l’aiuto dei responsabili della comunità di San Patrignano. E’ un percorso che appassiona Chiara che sicuramente avrebbe voluto la stessa cosa per il suo Giuseppe, conosce Matteo e iniziano i primi incontri. Si piacciono ed è così che si mettono insieme. Oggi Matteo sottolinea di essere stato fortunato per aver intrapreso il percorso della comunità fatto di rigide regole, che seppur lungo e faticoso, ha portato i frutti sperati.  Alla domanda della Balivo se non teme di ripiombare in quel tunnel, Matteo guarda Chiara e replica: “Impossibile. Lo devo a Chiara e a mio figlio Alessandro che ha sedici mesi e al quale un giorno racconterò la mia storia”. Oggi Chiara, Matteo e Alessandro vivono una esistenza serena a Montesilvano lontano da da quel brutto mostro che la mattina di 13 anni fa si portò via Giuseppe che sognava di andare in Africa.

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