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  • Un pezzo di Castelguidone allo stadio di Valenciennes: il sogno mondiale finisce, ma si esce a testa alta

    CASTELGUIDONE – «Complimenti amica mia per questo mondiale che avete disputato. Siete state fantastiche e avete portato in alto i colori della nazionale italiana e soprattutto in alto in Italia e nel mondo il nostro amato Castelguidone». 

    Così Vito Meo, compaesano di Daniela Sabatino, che ieri pomeriggio era allo stadio, a Valenciennes, per seguire da vicino la nazionale femminile, insieme al papà della bomber, Gabriele, al fratello Alessandro con la sua fidanzata Erica Masciotta e alla sorellina Francesca. Hanno tifato, come tutta l’Italia, per le ragazze mondiali. Non è bastato, ma è stata comunque una fantastica avventura che ha portato in alto i colori dell’Italia e del calcio femminile. 

    ANSA – Sconfitte dal caldo, stremate dalla fatica, le ragazze di Milena Bertolini escono a testa alta dal mondiale dopo la storica impresa di aver riportato l’Italia fra le prime 8, dopo 20 anni. Passano le olandesi, più forti tecnicamente e fisicamente, ma le azzurre non hanno da rimproverarsi nulla a parte qualche occasione che nel primo tempo avrebbe potuto cambiare la partita. Sotto il sole a picco delle 15, orario subito e contestato da entrambe le squadre, Sara Gama, Valentina Giacinti, Elisa Bartoli, Barbara Bonansea e le altre azzurre, sono colate a picco nel secondo tempo, soltanto quando avevano dato ormai tutto. Molte lacrime alla fine, ma è di più l’orgoglio per un’impresa indimenticabile, il calcio in Italia da adesso è anche donna. “Non abbiamo giocato alla pari – ha sottolineato la ct – le ragazze hanno affrontato colleghe che hanno opportunità diverse, le olandesi sono professioniste”.

    Il pallone al femminile ha dimostrato di avere qualità e di essere un grande spettacolo, milioni di italiani hanno sofferto per le ragazze della Bertolini davanti alla tv, battendo record su record. Ed ha messo in mostra anche valori diversi, più autentici, che hanno riportato indietro agli anni gloriosi di un calcio rimasto sepolto nei ricordi e negli almanacchi. Nella fornace di Valenciennes, in un match che poteva essere disputato alle 21, la banda azzurra ha retto un solo tempo, concedendo non soltanto centimetri e muscoli alle olandesi ma anche due pulite palle gol fallite prima dalla Bergamaschi poi da una Valentina Giacinti che non si è arresa fino alla fine, quando si è accasciata sul prato a piangere come una bambina. Le compagne l’hanno aiutata ad alzarsi e ad andare, stavolta lentamente e senza Macarena, sotto lo spicchio di curva dei tifosi azzurri. A ringraziare, applaudire e continuare a piangere.

    “Queste ragazze hanno fatto un mondiale eccezionale, sono molto orgogliosa di loro. Anche oggi hanno fatto vedere tutto lo spessore che hanno, lacrime ed emozioni ci stanno ma devono vedere l’aspetto bello, è un grande punto di partenza per il loro futuro, è una partita che ci insegna molto”. Milena Bertolini ringrazia così le azzurre della sua nazionale, che esce a testa alta ai quarti di finale dei mondiali femminili di calcio.

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