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  • Aggredito da un cinghiale, dall’ospedale: «Sono vivo per miracolo, mai più a caccia»

    CIVITALUPARELLA (CH) – «Il cinghiale mi ha sorpreso alle spalle. Era ferito ad una zampa. Mi ha caricato. Era un maschio adulto da almeno un quintale e mezzo. Mi ha fatto cadere e ha cominciato ad infilzarmi con le zanne. Sono vivo per miracolo. Mai più a caccia».
    Lo ha dichiarato alla stampa locale Nunzio D’Orazio, 64 anni, cacciatore molisano di nascita, di Sant’Angelo del Pesco, ma residente a Civitaluparella (CH), che è stato caricato e aggredito da un cinghiale nel corso di una battuta di caccia. Il grosso ungulato lo ha colto alle spalle e lo ha fatto cadere, per poi infilzarlo con le possenti difese. «Quando sono caduto per fortuna non ho lasciato il fucile e così ho sparato una prima volta mentre il cinghiale mi era addosso, ma l’ho mancato. Poi il fucile si è inceppato, così ho dovuto estrarre la cartuccia, e inserirne un’altra prima di sparare un’altra volta. Questo secondo colpo è andato a segno, l’ho preso in fronte ed è morto sulle mie gambe». Il cuoco, in pensione da pochi mesi, ha riportato delle profonde lesioni agli arti inferiori, ai polpacci e ai glutei. Ferite profonde che sono state ricucite presso il reparto di ortopedia del “Santissima Annunziata” di Chieti. Subito dopo l’aggressione i compagni di caccia sono accorsi, richiamati dalle urla di dolore e di terrore di Nunzio D’Orazio. Proprio gli altri cacciatori hanno allertato i soccorsi e sul posto è arrivata prima l’ambulanza e poi l’elisoccorso che ha trasportato d’urgenza in ferito in ospedale a Chieti.

    • La redazione è in possesso delle immagini delle profonde ferite riportate dall’uomo, ma non sono pubblicabili per intuibili motivi.

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