• News
  • Profughi a Schiavi, Piluso nel mirino: «Riunione farsa, era già tutto deciso»

    SCHIAVI DI ABRUZZO – «Era già tutto deciso. Quella riunione è stata solo una farsa. Un teatrino organizzato».

    Parole dure, quelle che arrivano da Roma, all’indirizzo del sindaco di Schiavi di Abruzzo, Luciano Piluso, in merito alla gestione allegra della questione profughi.

    Dopo la riunione pubblica, degenerata quasi in una rissa, organizzata dall’amministrazione comunale insieme alla Matrix (la cooperativa che gestisce il centro profughi sul Monte Pizzuto, ndr), tanti schiavesi residenti a Roma si sono incontrati una seconda volta per fare il punto della situazione e prevedere le prossime azioni, anche legali, da compiere.

    Un centinaio i partecipanti all’incontro di ieri sera, alcuni provenienti anche da Schiavi. Unanime la delusione per come è stata gestita la questione profughi. «Si è preso atto della farsa» commenta infatti Domenico Liberatore, l’avvocato incaricato di curare gli interessi di un nascente comitato contro il centro di accoglienza dei profughi.
    «Era già tutto deciso e non è vero che, come dichiarato in precedenza dal primo cittadino (il riferimento è alla dichiarazioni rilasciate da Piluso al quotidiano Il Centro, vedi foto, ndr),informosi volevano coinvolgere i cittadini nella scelta di accogliere i profughi. “Prima informo i cittadini, saranno loro a decidere ha dichiarato al quotidiano Il Centro Piluso. Invece nessuna contro proposta dei cittadini ha trovato ingresso nel finto dibattito di giovedì scorso. – dichiarano all’Eco alcuni dei partecipanti alla riunione – Insomma un teatrino  organizzato. Due giorni dopo, infatti, i profughi erano già a Schiavi».
    Un cittadino che ha preso parte all’incontro ironicamente ha commentato «mentre noi eravamo riuniti giovedì, i profughi erano già sui pullman in procinto di venire a Schiavi».
    Alla riunione romana, dove erano presenti anche alcuni residenti di Schiavi,  si è ribadito ancora con più forza che dietro il comitato  non c’è alcun movimento politico e «difatti nessun politico ha partecipato all’incontro».
    «L’arrivo dei profughi pakistani ha ulteriormente rafforzato l’intento del comitato di cittadini – chiude l’avvocato Liberatore – che infatti ha avviato ufficialmente la raccolta firme per contrastare e fermare il progetto ormai in atto della cooperativa Matrix».

    20150129_173005La volontà dichiarata di Matrix, infatti, palesata dall’intervento del responsabile Simone Caner (a sinistra nella foto in basso, ndr) è quella di portare a regime il centro di accoglienza, ospitando tanti profughi quanti ne consente di accogliere la struttura (tra i sessanta e i settanta, ndr). Con appena venti ospiti, infatti, come è la situazione attuale, il tutto non è economicamente sostenibile. E proprio contro questa volontà di incrementare il numero dei profughi nasce a Roma il comitato degli schiavesi.

    «Manterrà il sindaco Piluso almeno la promessa di convocare una nuova riunione con Matrix e i cittadini a marzo?» chiudono polemicamente gli schiavesi dalla Capitale.

    Intanto in questi giorni sono in corso, presso la struttura già attiva sul Monte Pizzuto, dei colloqui con i candidati a ricoprire alcune delle posizioni richieste per far andare avanti il centro di accoglienza.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    I commenti sono stati chiusi.